Il Duomo di Messina
Il Duomo di Messina
Fondato in epoca normanna e dedicato alla patrona della città, Maria Assunta, il Duomo è la Basilica Cattedrale Protometropolitana dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela. La consacrazione del Duomo avvenne nel 1197, con una cerimonia fastosa, alla presenza dell’imperatore Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa e della Regina Costanza d’Altavilla.
Numerose le modifiche subite dalla chiesa, spesso dovute alla necessità di ricostruire le strutture demolite da terremoti che hanno colpito la città, incendi o eventi bellici. Questo ha provocato la perdita di molte delle opere conservate all’interno, di cui oggi sono visibili delle copie fedeli. La facciata presenta tre portali che immettono nelle tre navate interne.
La parte inferiore è decorata a liste orizzontali di marmi policromi a tarsie, mentre la parte superiore è in pietra, con cinque finestre gotiche e un rosone, arricchiti da eleganti transenne. L’ultima ricostruzione del 1947 ha integrato la chiesa in una struttura monolitica di cemento armato, per tutelarla da ulteriori cedimenti.
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All’interno sono conservate diverse e preziose opere, tra cui spicca la Manta d’oro, realizzata nel 1668 dal fiorentino Innocenzo Mangani, interamente tempestata di pietre preziose, riveste il quadro della Madonna della Lettera dell’altare maggiore.
Pregevoli anche il fonte battesimale di Gaddo Gaddi, il pulpito marmoreo del carrarese Andrea Calamech e il baldacchino in legno e rame che sovrasta l’altare maggiore in marmi. Dal 1930 il Duomo conserva il più grande organo a canne d’Italia.
Nel tesoro sono altresì custoditi pregevolissimi arredi, paramenti sacri e antichi reliquiari in materiale prezioso. Il campanile attiguo alla chiesa è di straordinaria bellezza, in particolare per la presenza dell’orologio meccanico, costruito nel 1933 dalla ditta Ungerer di Strasburgo, che con un incredibile sistema di congegni a ingranaggi e leve, autonomi nel loro funzionamento, mostra ai messinesi le scene della vita dell’uomo.